CAPORALATO NELLE CAMPAGNE TRENTINE : LA FAI CISL AVEVA GIA’ DENUNCIATO IL FENOMENO

Sulla vicenda del presunto caso  di Caporalato nella zona dell’Alto Garda, interviene la FAI CISL del TRENTINO.

Katia Negri responsabile del settore agricolo ricorda come già un anno fa il Segretario Generale Fulvio Bastiani dellaFAI  avesse invitato tutti a mezzo stampa a non abbassare la guardia anche in Trentino, considerata erroneamente una zona felice.

In quei giorni si auspicava l’approvazione della legge contro questo crimine odioso ( cosa peraltro avvenuta grazie al grande impegno della FAI CISL NAZIONALE e del Segretario Nazionale Luigi Sbarra ) e si portavano all’attenzione generale alcune segnalazioni raccolte di episodi “borderline” che facevano intuire quanto questo  fenomeno si stesse insinuando anche nelle nostre zone.

Fortunatamente non si tratta di fenomeni diffusi  ma sarebbe comunque un gravissimo errore sottovalutare l’episodio accaduto qualche giorno fa nella zona dell’Alto Garda.

Purtroppo – ricorda Katia Negri – al momento sono rimaste inascoltate le richieste avanzate a più riprese dalla FAI CISL del TRENTINO di inserire nel Contratto degli Operai Agricoli Provinciale ancora in discussione, un impegno preciso da parte di tutti i soggetti coinvolti sulla lotta a questa forma di sfruttamento che, per quanto ripetiamo non frequente, è assolutamente inaccettabile per il nostro territorio.

Le controparti agricole, al momento si sono rifiutate di sottoscrivere l’accordo di rinnovo di un contratto scaduto ormai da oltre 18 mesi : in questo modo, al di la delle buone intenzioni solo enunciate, non si è voluto esplicitare una ferma e decisa presa di posizione, che come confermano i fatti di questi giorni, è assolutamente necessaria.

Proprio per non danneggiare la grande maggioranza delle aziende agricole che rispettano le regole e applicano correttamente le norme e le tabelle retributive previste anche per le grandi campagne di raccolta, è necessario riportare immediatamente al tavolo di confronto questo argomento auspicando in tempi brevi la sottoscrizione dell’accordo di rinnovo.

Non vorremmo infatti, che i gravi danni causati dalle gelate primaverili e dalle successive estese grandinate delle scorse settimane, oltre a rappresentare un’oggettiva difficoltà, diventi un alibi per alcune aziende che si sentano “autorizzate” a percorrere pericolose scorciatoie, rappresentate dall’ utilizzo di manodopera sfruttata e sottopagata.

Katia Negri ricorda che la FAI CISL DEL TRENTINO – è presente da sempre in tutte le vallate del Trentino con propri recapiti e che anche presso la sede CISL di Riva del Garda ha un presidio fisso per la raccolta di  eventuali segnalazioni di questa natura, compreso il fenomeno del lavoro “grigio” da sempre presente a macchia di leopardo anche nel civilissimo Trentino.

 

 

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