CONTRATTO AZIENDALE MEZZACORONA: LA TRATTATIVA SI È ARENATA.

La Fai e la Flai, unitamente alle rispettive RSA, analizzate le recenti controproposte da parte dell’azienda si sono viste costrette a riconfermare lo stato di agitazione in Mezzacorona Sca, proclamato alcune settimane fa.
Tale decisione è maturata alla luce della indisponibilità della Dirigenza a riconoscere ai dipendenti un adeguato livello salariale e delle corrette relazioni sindacali.
Ricordiamo che l’Azienda vanta un marchio riconosciuto a livello internazionale, che è uno dei maggiori Gruppi del settore vitivinicolo italiano e che dichiara fatturati in crescita con liquidazioni importanti ai soci.
Mezzacorona è retta dal vice presidente della Federazione Trentina delle Cooperative, Rigotti, ma, in spregio ai valori cooperativistici che la dovrebbero distinguere, applica ai propri dipendenti un contratto di lavoro meno favorevole rispetto a quello previsto dalla stessa Federazione.
Da anni infatti, la contrattazione di secondo livello esplicitamente prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato è ferma al palo con l’azienda testardamente ostinata a disattendere la norma che riconosce,tra l’altro, ai lavoratori privi di questa tutela un elemento economico sostitutivo.
Giorgio Fracalossi, neo presidente FTC, ha dichiarato che “Le nostre imprese devono avere attenzione per il bilancio, i conti devono quadrare, ma il nostro obiettivo era e rimane quello di fornire buoni servizi e buon lavoro a beneficio di tutta la comunità”.
I lavoratori iscritti alle Organizzazione Sindacali di categoria, non capiscono però dove sia andato a finire lo spirito cooperativistico della loro azienda: nel nostro caso, dicono, chi crede nel proprio lavoro, nella professionalità, nel mondo cooperativo, ma soprattutto nel dialogo costruttivo tra impresa, lavoratori e soci viene messo in disparte e a tacere da dirigenti che invece di guardare al futuro hanno mentalità e approcci retrogradi.
In passato si è sempre cercato di perseguire la strada del dialogo e della collaborazione : tale atteggiamento propositivo è sempre stato fintamente condiviso dai responsabili del Gruppo Mezzacorona, che alla prova dei fatti si sono dimostrati timidi ed inconcludenti.
Dopo un periodo di assoluto disimpegno da parte dell’azienda della Piana Rotaliana, le OOSS unitariamente stanno tentando da mesi di costruire un contratto aziendale che superi l’annosa abitudine di Mezzacorona di premiare solo talune persone sulla base di simpatie: è giunta l’ora di cambiare e costruire un contratto che valorizzi le competenze, le professionalità e la dedizione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che con il loro contributo hanno portato Mezzacorona a raggiungere i risultati di mercato che vanta.

 

 

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