Incredulità e sgomento da parte della Fai CISL del Trentino

È una ricostruzione dei fatti che fa rabbrividire quella fornita dagli inquirenti in queste ore relativa alla tragica vicenda dell’operaio boschivo deceduto alcune settimane fa nei boschi di Sagron Mis.

La morte sul lavoro  di Vitali Mardari, il giovane moldavo occupato in nero per un’azienda bellunese che operava in Trentino,  ci aveva lasciato sgomenti ed addolorati.

Scoprirne ora la dinamica e soprattutto il vergognoso ed inaccettabile comportamento del datore di lavoro che ha tentato di sviare le indagini sull’accaduto, arrivando addirittura a mettere in atto il tentativo di occultare il corpo del povero ragazzo agonizzante, ci lascia veramente senza parole.

Anche alla luce di questa incredibile vicenda, la Fai CISL del Trentino rilancia sempre più convinta  la propria azione di contrasto al lavoro nero e al caporalato attraverso il numero verde istituito la scorsa estate ed torna ad invitate i lavoratori del settore agricolo e forestale a denunciare tutte le forme di irregolarità.

Non è tollerabile che in Trentino accadano queste cose, anche se in questo caso a macchiarsi di tale crimine è il titolare di un’impresa che ha sede fuori Provincia. Poco cambia.

A causa dei catastrofici  eventi atmosferici di fine ottobre e lo schianto di milioni di metri cubi di alberi, molto aziende saranno impegnate nei prossimi anni a recuperare il legname : occorre vigilare affinché si operi sempre in massima sicurezza e che soprattutto che  “nella corsa al recupero” non partecipino ditte con lavoratori non regolari, assoldati magari a giornata.

La Fai CISL del Trentino si congratula con le forze dell’ordine per le brillanti indagini portate rapidamente a termine e rivolge sentimenti di umana vicinanza alla famiglia dello sfortunato ragazzo.

Fulvio Bastiani

Segretario Generale Fai CISL del Trentino

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