Lavori Socialmente Utili: raggiunta l’intesa per l’aumento salariale dei lavoratori del Progettone e Intervento 3.3.D

Dopo un lungo periodo di trattativa cominciato già nel 2022 si è finalmente siglato l’accordo per il rinnovo economico che riguarderà i lavoratori occupati di Intervento 33D e Progettone.

Tale accordo è stato raggiunto tra Sindacati, P.A.T., Agenzia del Lavoro, SOVA e CLA (per i lavoratori occupati nel Progettone), a seguito del confronto con l’Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Dott. Achille Spinelli.

L’intesa economica porterà ai lavoratori occupati nell’intervento 3.3.D un aumento salariale mensile di circa 79 euro per i capisquadra e di euro 63 mensili per i lavoratori comuni oltre ad accrescere del 6.5% le indennità previste compreso il buono pasto.

Per i lavoratori occupati nel Progettone, è stato riconosciuto un aumento salariale di circa 67 euro mensili (media delle 4 fasce di retribuzione) oltre all’incremento del 6% delle indennità previste.

Le Lavoratrici e i Lavoratori dei due comparti, troveranno gli aumenti nel cedolino paga relativo al mese di agosto. L’accordo raggiunto ha valenza dal 01 gennaio 2023, pertanto, entro la paga di settembre (cedolino di ottobre) si vedranno corrispondere gli arretrati dovuti con un importo omnicomprensivo di retribuzione e indennità previste dalle intese collettive, in base alle giornate lavorate.

Per il Progettone, l’accordo d’intesa seguirà la normale vigenza ovvero fino al 31 dicembre 2025 mentre, per l’intervento 3.3.D la scadenza è fissata al prossimo 31 dicembre, per quest’ultimo il Sindacato ha già ottenuto l’impegno della Provincia a riaprire il tavolo di contrattazione per gli anni 2024 – 2026 entro il primo trimestre del prossimo anno.

La nuova proposta di rinnovo alla quale le parti sociali stanno già lavorando, sicuramente vorrà portare nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori ulteriori aumenti economici oltre a modifiche normative che andranno a migliorare la qualità e la conciliazione di vita/lavoro di oltre 1000 famiglie.

Certo, non si parla sicuramente di aumenti che risolvono tutti i problemi, in ogni caso ritengo questi importi significativi tenendo conto che i lavori socialmente utili solo in Trentino vengono tutelati da intese collettive che normano stipendi, contribuzione ecc. tutelando così lavoratrici e lavoratori considerati non più appetibili per l’ordinario mercato del lavoro, conclude il Segretario Generale della FAI CISL DEL TRENTINO Katia Negri.

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